Era il 1959. Valeggio sul Mincio, secondo uno studio camerale, si propone come uno dei centri più attivi del sistema agricolo e zootecnico provinciale. Il settimanale appuntamento della Borsa Merci è uno dei più importanti eventi caratterizzanti un sistema imprenditoriale in grado di produrre ricchezza ed occupazione per l’intero comprensorio.
Nel chiuso delle pareti domestiche, invece, si affina la cultura del tortellino, oggi “Nodo d’Amore”, che inizia a prendere piede anche nella ristorazione locale che, scrollandosi di dosso, le paure e le incertezze, guarda al proprio futuro con maggiore ottimismo.
In questo clima, Alceste Pasquali apre, nelle immediate vicinanze della Borsa merci del paese, quello che oggi è il rinomato e celebrato ristorante “Alla Borsa”, un’antica trattoria abituale ritrovo dei commercianti del luogo che, tra un “goto” e l’altro, concludevano affari..
Alceste non è solo in questa sua avventura imprenditoriale. Gli sono a fianco la madre Ida e la zia Elena la cui preziosa manualità in cucina fanno del locale, in breve, un punto d’incontro per gli amanti del “mangiar Bene”, del “mangiar sano”.
Un livello di gradimento che si estende a macchia d’olio. Un successo che induce Alceste, nel frattempo affiancato dalla moglie, Albina Staghellini, a fare della trattoria un ristorante che mantiene la stessa insegna storica e fa della manualità delle lavorazioni in cucina e della genuinità dei prodotti servizi uno dei propri punti di forza.
In questo locale, che oggi vede impegnata nella gestione la seconda generazione Pasquali -i figli Nadia e MirKo-, si respira, ieri come oggi, una “aria” del tutto particolare in cui la cura dei dettagli si coniuga con il rispetto del cliente, al servizio del quale tutti, validissimo staff di cucina e di sala, maitre Roberto Mezzani e sous chef Adriano Zaninelli, si dedicano con efficiente professionalità guidandolo nelle scelte sul menu ed in quelle dei più appropriati abbinamenti enologici.
Già, perché il Ristorante “Alla Borsa”, i cui menù seguono l’andamento delle stagioni, è il rigoroso custode della tipicità, il più convinto e fedele assertore delle genuinità territoriali, il più strenuo propagandista delle eccellenze enologiche del territorio, il più dinamico sperimentatore, sempre rispettando i canoni classici della cucina valeggiana e veronese, di nuove preparazioni culinarie.
In questa semplicità di convinzioni e nell’assoluta severità nella selezione dei prodotti di base, ma anche nella raffinata cura dei particolari ...fiori e Vetri Veneziani....e nella efficiente manualità di molte delle preparazione che hanno consentito al locale di superare gli stessi confini comunali, regionali e nazionali (non è infrequente incrociare, in piazza o nelle vie centrali di Valeggio, turisti che, guida in mano, sono alla ricerca del nostro ristorante).
La ricerca costante della qualità, la continua sperimentazione di nuove ricette o di variazioni sul tema “tortelli” e/o “tortellini” è uno dei punti di forza del ristorante che non ha mai “dormito sugli allori” di un successo gratificante e stimolante al tempo stesso.
Un percorso imprenditoriale caratterizzato da un’assoluta discrezione. Un connotato con cui Alceste, Albina, Nadia e Mirko, difendono con convinta professionalità la propria attività, un’attività che li ha portati, non da oggi, a calcare con successo altri palcoscenici sui cui “recitano” la loro convinta filosofia della qualità, della genuinità e dell’innovazione nella tradizione della cucina con cui continuano ad affascinare la propria fedele clientela e quella che è destinata, ed è sempre più numerosa, a varcare l’ingresso del ristorante “Alla Borsa”, ancora giovane nello spirito nonostante il mezzo secolo.
Nadia Pasquali.
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