Ristorante alla Borsa

Ristorante alla Borsa
"il nodo d'amore"

martedì 5 marzo 2013

Al Parco Giardino Sigurtà di Giorgio Cannì


Descrizione: Con la primavera alle porte riapre al pubblico uno dei più bei giardini di tutto il Nord Italia: il Parco Sigurtà. Da domenica 10 marzo fino al 3 novembre (con apertura straordinaria gratuita per le donne venerdì 8 marzo) è possibile tornare a vedere gli incredibili spazi verdi e le fioriture del giardino sito a Valeggio sul Mincio (VR). Nell’arco dei mesi si possono ammirare gli spettacoli di colori offerti a partire da metà marzo ad aprile dai Tulipani (oltre un milione i bulbi presenti), quindi dagli iris, dalle rose, dalle ninfee e dagli aster.

Cosa vedere. Tante sono le attrattive che il Parco Sigurtà dedica ai bambini: innanzitutto la Fattoria di Tà con asini, caprette, galline, anatre… che vivono nell’area ludico didattica pensata apposta per i più piccoli. Poi ricordiamo i percorsi didattici e i laboratori domenicali, il laghetto con i fiori di loto, l’area dove si trova la grande quercia che con i suoi quattro secoli di vita è l’albero più antico del parco. Imperdibile, poi, il Viale delle Rose: lungo un chilometro è adornato da 30 mila rose rifiorenti e rappresenta l’immagine simbolo del giardino che già nei secoli passati ha colpito l’attenzione di ospiti illustri come gli imperatori Francesco Giuseppe I d’Austria e Napoleone III di Francia ed è poi stato ammirato da personaggi come i Premi Nobel Alexander Fleming e Konrad Lorenz, dal Principe Carlo d’Inghilterra, dall’ex Primo Ministro inglese Margaret Thatcher, dal violinista Uto Ughi solo per citarne qualcuno. Proprio sullo sfondo del Viale delle Rose si erge il Castello Scaligero di Valeggio sul Mincio (fuori dal parco), la residenza costruita nel corso dei secoli X-XIV (a partire dalla fine di marzo la domenica e nei giorni festivi si può salire sulle torri da cui si gode un panorama spettacolare). Scendendo dal maniero si può infine arrivare fino alla frazione di Borghetto che fa parte del sodalizio che riunisce i “Borghi più belli d’Italia”.

Al ristorante. Nel centro di Valeggio, a trecento metri dal Parco, suggeriamo “Alla Borsa” (via Goito 2, tel. 045.79.50.093, chiuso per ferie in piena estate: da metà a metà agosto), le cui specialità sono le paste ripiene fatte a mano: nodi d’amore (tortellini) al burro e salvia, tortelli con asparagi selvatici e tortelli di zucca su tutti. Menu alla carta dai 25 ai 40 euro, vino compreso.



lunedì 4 marzo 2013

Divine dining - Ristorante alla Borsa Valeggio


Divine Dining -by Beth Habian, Features Editor

It was time to leave Reggio and head for the Adriatic coast, but first we took a gastronomic detour to the town of Valeggio sul Mincio in the neighboring Veneto region. It would take a special enticement to draw us out of Emilia-Romagna in search of a meal, but how could I say ‘No’ when Marie asked if I wanted to have lunch “where God eats pasta”?



However, when we arrived at Alla Borsa (phone 045 7950093), they were hosting a private party and couldn’t seat us. As making this stop was a spur-of-the-moment decision, we didn’t have reservations, but it is in cases like this that Marie’s “connections” come in handy. We were told to come back in half an hour and they would find us a spot.

When we returned, the place was packed, but they had a table ready for us. When Nadia, the daughter of the owners, came out to greet us, there wasn’t even a need for a menu; Marie just asked for “the usual.” After years of dining there, she has settled on a perfect sampling of dishes, so, once again, I was happy to leave the decision up to her.

Our table was soon covered with a dizzying array of dishes: a selection of cured meats served with mostardo and salsa verde (sauces typical of the region); delicately fried zucchini blossoms filled with cheese; the creamiest of polentas smothered in porcini mushrooms, and briny olives, stuffed and fried. And then came the pasta!

First out was a meat-filled tortellini made from silky semolina pasta, followed by a dish of one made of spinach.

The meal ended with a pasta that Nadia, herself, developed: a pumpkin tortellini that, plain, was so perfectly sweet, who needed dessert? Top one with the rich, tomatoey meat sauce that was served on the side, however, and it became an entirely new experience. I kept going back and forth, bite after bite — sweet, savory, sweet. By the time we finished, I was so full I wanted to cry.